La stazione delle biciclette

Paolo, Francesco ed Eleonora su una bici sidecarPer recarmi al lavoro, ormai da anni ho abbandonato l’auto a favore dei mezzi e, nonostante il mio ripetuto passaggio per il capolinea M3 S.Donato, non avevo mai colto l’essenza de La stazione delle biciclette.

Dalla custodia delle bici fino alla riparazione e la vendita di accessori ma anche centro di diffusione della cultura della bicicletta che, a mio avviso, sta’ dando un contributo davvero notevole nel comune di San Donato Milanese e non solo.

Nel week-end del 23 e 24 settembre sono state organizzate delle piccole mostre di “bicliette non convenzionali” ma anche un’asta benefica fatta sulla base di bici regalate e riconvertite da volontari e dallo stesso staff della stazione … davvero una iniziativa lodevole.

Chissà se farò mai anche il passo successivo di rinunciare all’auto anche solo per arrivare alla metropolitana …oggi sinceramente l’ho un po’ sognato.

Vivere in pace si può

Milano, piena estate, caldo asfissiante di quelli che non riesci a dormire ma … c’è di peggio, l’ufficio sopra il tuo appartamento chiude ma qualcuno non chiude bene il rubinetto e aggiunge al tuo disagio anche quello del rumore continuo di uno scarico non chiuso. Tutta la notte.

Non possiamo non ammetterlo, controllarsi è difficile eppure …

Il giorno dopo, davanti al mio ufficio, trovo una lettera, scritta con una educazione, una sensibilità ed una intelligenza davvero esemplare. Ovviamente la mia risposta, non sarà mai all’altezza, non è stata che una valanga di scuse …

In questa storia io sono il “cattivo” e Laila è la nostra vicina di casa che ha dimostrato davvero che “si può andare daccordo”, basta volerlo …

Volevo raccontare questa esperienza anche perchè si tratta di un incontro tra Medio Oriente ed Occidente, ed in questo momento invece sembra che questa sintonia non ci sia anzi … c’è una tendenza davvero preoccupante.

Colgo l’occasione per pubblicare un piccolo articolo che Laila mi ha girato che vuole essere un contributo per diffondere la sua cultura …

APRITI SESAMO
sultan.gifAlì Babà, nella famosa fiaba,riesce ad aprire la grotta impadronendosi dei tesori grazie alla conoscenza della formula magica.Così saranno solamente coloro che conoscono la lingua araba a poter accedere ai segreti nascosti del suo patrimonio
intellettuale e tradizionale.

Mai come oggi gli italiani si trovano così a contatto con gli arabi:a ciò hanno contribuito diversi fattori: i “mass media”, la maggiore facilità e possibilità di viaggiare all’estero, ‘attuale fenomeno degli immigrati e, per finire, l’interesse per una più ampia ed
approfondita conoscenza di questo misterioso Oriente non più riservato ad una stretta cerchia di persone.

Ma se lo studio della storia del mondo arabo può essere attuato tramite la lettura di autori occidentali, o anche di opere tradotte, la questione cambia notevolmente quando si tratta della letteratura e soprattutto della mentalità araba dove diventa quasi obbligatorio passare tramite il veicolo linguistico. Solo apprendendo la lingua araba si potrà accedere ad una presa di contatto diretta e si potrà realizzare una esperienza personale, evidentemente molto più valida se paragonata a quella indiretta.
La conoscenza della lingua araba si focalizzerà a sua volta in una ulteriore ed “intraducibile” presa di coscienza di ciò che è la mentalità delle persone di un mondo estremamente differente rispetto a quello occidentale e dove, negi ambienti tuttora tradizionali, vita quotidiana ed Islam formano un tutt’uno.!!!

L’arabo, lingua sacra dell’Islam, con la religione continua ed essere un fortissimo legame per quasi un miliardo di arabi e musulmani. E’ una lingua ampia, articolata, precisa al punto di poterla chiamare tranquillamente matematica. In essa suono, valore numerico, forma grafica e significato sono inscindibili e questo è uno dei motivi della sua estrema bellezza e dell’effetto magico che essa esercita su coloro che la comprendono, la ascoltano o che guardano la sua incantevole calligrafia.In questa lingua sono scritti il Quran (libro sacro dell’Islam) ed innumerevoli opere di valore inestimabile nei campi più svariati: metafisica, teologia, filosofia, diritto, medicina, matematica, grammatica, astronomia, astrologia, psicologia, storia, letteratura ecc.. Non si deve poi dimenticare tutto il patrimonio di traduzioni in arabo di opere greche, latine ed anche persiane di cui ormai si è smarrito l’originale. Occorre ricordare che la lingua araba classica* è nata parecchio tempo prima dell’Islam ed è rimasta pressochè intatta fino ai giorni nostri, così che la lettura di un testo arabo scritto mille anni fa potrebbe risultare oggi assolutamente attuale o con minime differenze linguistiche!!!

Tali però sono le precisioni e le sfumature di questa lingua classica che diventa un pò “sprecata” quando si tratta delle espressioni usate nella vita di tutti i giorni: da qui! sorge
spontaneamente una semplificazione nel linguaggio colloquiale atto a soddisfare le esigenze correnti, sorge cioè il dialetto o più precisamente i dialetti nei diversi paesi arabi. Essi, comunque, avendo sempre una unica matrice, l’arabo classico, sono perfettamente comprensibili fino a quando non si scostano troppo da questa matrice. Di conseguenza si afferma ancora una volta l’importanza e la necessità dello studio della lingua araba
classica.
Ma volerne comprendere nella loro pienezza il patrimonio e la mentalità senza disporre della chiave adeguata, è semplicemente una fantasiosa illusione.

Così saranno solamente coloro che conoscono la lingua araba classica a poter accedere ai segreti nascosti del suo patrimonio intellettuale e tradizionale allo stesso modo in cui, ad esclusione di altri, Alì Babà, nel famoso racconto, riesce ad aprire la grotta
impadronendosi dei tesori grazie alla conoscenza della formula magica.

[ L.M. Said ]

* per lingua classica si intende la lingua in uso nel Corano e presso gli scrittori e i poeti (dal V secolo d.C. fino al XVII secolo circa). Invece l’arabo letterario moderno (dal sec. XIX!) si distingue dal classico per l’idioma più nuovo e il vocabolario che
ha accolto parole adatte alle espressioni della!vita moderna ma differenze strutturali minime con il classico.(nota di A. Pe).

152° corso AUC Cesano di Roma

Tante volte ho cercato su Internet per vedere se riuscivo a rintracciare qualcuno del mio plotone o compagnia, non ho mai trovato nulla.

Volevo quindi lasciare una traccia su questo blog relativamente a questa esperienza: il 152° corso per Allievi Ufficiali di Complemento presso la Scuola di Fanteria di Cesano di Roma.

A partire dal mio comandante durante il corso, Danilo, fino ad arrivare ai miei compagni: Stefano, Alberto Carozzo, Astorre (l’unico che vedo ancora, abita nella mia città), Umberto (il capo corso) …

Tutto è inziato per caso, soprattutto per racimolare qualche soldo in più … diciamo la verità, ma ho partecipato al concorso senza tanto sperarci. E invece, quando meno te l’aspetti: laurea ore 12:00 e partenza ore 22:00 incredibile.

Il giorno dopo ero in un altro modo, giusto per darvi l’idea ho fatto la prima attesa dalle 09:00 alle 16:00 in una stanza quando è arrivato il piantone e mi ha chiesto “ma tu, non hai ancora mangiato ?” !

I primi cinque mesi di corso sono stati qualcosa di davvero impegnativo, sia dal punto di vista “studio” che “fisico”: miglioramento sui 2.000 metri pari a 20 secondi …12 chili in meno.

Quindi: chiunque del plotone o della compagnia del 152° corso AUC abbia “incrociato” questa pagina, se desidera entrare in contatto con i suoi vecchi commilitoni, non deve far altro che lasciare un commento …